25 gennaio 2016

Imparare la corretta pronuncia

Nella mia esperienza di insegnamento mi è capitato spesso di incontrare persone che si sentono "casi disperati" in inglese. La corretta pronuncia rappresenta spesso uno degli scogli più grandi. Il fatto, poi, che "l'inglese si scrive in un modo, si legge in un altro" crea parecchie difficoltà a chi, come noi italiani, è abituato ad avere delle certezze su come si pronunciano (o si leggono) le parole.

Sbagliare una pronuncia può avere conseguenze anche importanti e in inglese gli esempi di parole con pronunce simili abbondano: la differenza fra "pecora" (sheep) e "nave" (ship) si gioca sulla "lunghezza" della i. Molte altre coppie di parole differiscono solo per un suono (cup "tazza", "cap" berretto; "sunk" affondato, "sung" cantato), al punto che in certi casi pronunciare in modo impreciso un solo suono può farci dire cose molto diverse da quelle che intendevamo, fino al punto di metterci seriamente in imbarazzo! 
Ad esempio, dire "lenzuolo" (sheet) o "merda" (shit) dipende dalla corretta pronuncia della i! Provare per credere! Durante il mio primo soggiorno a Londra sono riuscita a far ridere a crepapelle un nutrito gruppo di compassati inglesi! 

Ma prima di preoccuparci della pronuncia di intere parole dobbiamo riflettere sui suoni della lingua inglese. Date un'occhiata qui:

I suoni della lingua inglese (BBC Learning English)


Gli strani simboli che trovate in questa pagina altro non sono che i simboli dell'alfabeto fonetico internazionale (IPA = International Phonetic Alphabet).
Dal momento che in lingue diverse lo stesso simbolo grafico o grafema (quella che noi chiamiamo "lettera dell'alfabeto") può essere reso con suoni (fonemi) diversi, è stato necessario trovare un alfabeto che rappresentasse i singoli suoni (i fonemi, appunto). Anche nella nostra lingua la stessa lettera può a volte avere suoni diversi (es. che / cielo - la "c" ha due pronunce diverse; oppure "rosa" e "sale" - anche qui se riflettete sentirete che la pronuncia della "s" cambia). 

La prima cosa importante da mettere a fuoco è che la lingua inglese utilizza suoni che non esistono in italiano!

Ritorniamo allo schema del sito BBC Learning English e contiamo le vocali nella lingua inglese: se sommiamo le vocali "lunghe" a quelle "brevi" otterremo ben 12 suoni vocalici (contro i nostri 7: 5 vocali di cui due - e ed o- con due pronunce). Se alle vocali inglesi aggiungiamo anche i dittonghi ci ritroviamo con ben 20 suoni!
Anche fra le consonanti troveremo qualche sorpresa e ci saranno suoni che dovremo imparare ad emettere, perché in italiano non esistono. 
Cosa fare? Semplice: procedere a piccoli passi e non scoraggiarsi! E' come se volessimo suonare uno strumento musicale: impareremo prima a fare le singole note, poi passeremo ad esercitarci sui brani. Lo strumento musicale è già in nostro possesso: si tratta del nostro apparato fonatorio (labbra, lingua, denti, palato, corde vocali, polmoni...). Si tratterà insomma di imparare ad usarlo per produrre suoni nuovi. 
Se volete un'immagine per capire di cosa stiamo parlando cliccate sul seguente link:

L'apparato fonatorio

Se riusciremo a diventare consapevoli del fatto che i suoni sono prodotti attraverso una serie di tecniche (la posizione della lingua, il modo in cui emettiamo l'aria, la forma che diamo alle labbra...) potremo controllare in modo molto preciso i suoni che emettiamo e, con un po' di pratica, riusciremo a riprodurre i suoni dell'inglese che ci sembravano tanto difficili. 
E' una cosa che tutti possiamo fare! Bastano le giuste conoscenze e la pratica necessaria a far diventare il tutto naturale.

Nei prossimi post inizieremo dunque il nostro viaggio fra i suoni della lingua inglese. A presto!