2 gennaio 2021

Mio o tuo? Quando poche lettere fanno tutta la differenza!

Iniziamo il 2021 all'insegna di un "piccolo grande" argomento della grammatica inglese: i pronomi personali e i possessivi.

Si tratta in assoluto di uno dei primissimi argomenti con cui qualsiasi studente si trova ad avere a che fare ma, ahimè, a volte finisce per diventare fonte di "scandalo" per gli insegnanti (che non si capacitano di errori tanto gravi anche a distanza di anni) e fonte di mal di testa per i malcapitati studenti, che continuano a fare confusione fra le varie "paroline" di questa importante categoria grammaticale.

Eh già, perché sbagliare i pronomi - o i possessivi - può dare origine ai peggiori errori, ovvero quelli che fanno passare il significato errato. Una situazione tipica è quella di studenti interrogati che anziché dire "my" per parlare della propria famiglia (es. "my brother is a student") dicono "your": tipicamente la mia reazione è "My brother?! I don't have a brother!". E questo, non per crudeltà nei confronti del malcapitato (al contrario!) ma perché voglio lanciare un messaggio forte: sbagliare possessivo può rendere la comunicazione assurda!

Nel corso della mia carriera di insegnante - ormai più di vent'anni - ho provato varie strategie, spesso traendo ispirazione dal lavoro di altri colleghi, anch'essi alle prese con l'annosa questione dei pronomi. In una qualche cartella del mio pc ho ancora delle batterie di decine e decine di frasi a completamento che usava una mia ex-collega nel tentativo di far automatizzare agli studenti l'uso corretto dei pronomi. Erano anni in cui uno dei luoghi tipici di incontro delle prof di inglese era davanti alla fotocopiatrice, dove ci scambiavamo consigli, materiali e anche qualche lamentela!

Ora le cose sono cambiate, e in meglio per molti aspetti: se voglio dare ai miei studenti la possibilità di fare esercizi extra mi basta dare loro dei links. Gli esercizi online hanno l'importante vantaggio di dare un feedback immediato sugli errori. Ovviamente prima di assegnarli controllo personalmente i siti, svolgendo anche alcuni degli esercizi per assicurarmi della qualità delle correzioni. 

Anche le dispense che preparo per i miei studenti sono cambiate negli anni: se prima si trattava di schede che riportavano regole ed esempi e, occasionalmente, qualche tabella, nel tempo l'impatto grafico è aumentato sempre più, mentre sono diminuite le parti descrittive. Non occorre, infatti, fare lunghe ed elaborate ricerche su internet per scoprire che l' "attention span" della "generazione z" è di appena 8 secondi. E dunque? Tabelle di veloce lettura con immagini che fungono da spiegazione, esercizi online da fare anche "on the go", e la speranza che il mio sforzo di adattamento porti a qualche buon risultato per i miei studenti: se c'è una generazione per cui l'inglese è destinato a diventare uno strumento essenziale sono probabilmente proprio loro!

E quindi bando ai discorsi: è il vostro turno di cimentarvi con queste "piccole parole" per evitare che diventino "grandi grattacapi"! 


Tabelle "take-away" di mia creazione:

Pronomi personali (©www.english-how.it)

Aggettivi e pronomi possessivi (©www.english-how.it)

Tabella sinottica pronomi personali e possessivi (©www.english-how.it)


Esercizi "on the go":

Dal sito test-english (© 2016-2020 Copyright: test-english.com)

1) Possessive adjectives and subject pronouns (I/my, you/your, etc.)

2) Object pronouns vs Subject pronouns: me or I? she or her?

3) Subject and object pronouns, possessive pronouns and adjectives


B) Dal sito englisch-hilfen.de (© 1999-2021 englisch-hilfen.de)

Pronouns: English Grammar Exercisespotete svolgere i seguenti esercizi: 3111, 3113, 3115, 3169, 3125, 3135, 3163, 3137, 3139, 3117, 3165, 3121, 3123, 3133, 3127, 3129, 3131, 3119, 3167


Come vedete, le occasioni per esercitarsi non mancheranno... Cosa aspettate? 
It's your turn to set out to become a "pronoun-pro"! 
Keep up the good work! To the next post!

https://it.freepik.com/

20 settembre 2020

Il gruppo degli -ism: quando gli ideali suonano tutti allo stesso modo!

Oggi affrontiamo un gruppo di vocaboli che spesso causano problemi di pronuncia agli studenti italiani. Si tratta dei vocaboli che terminano in -ism, che designano teorie, filosofie, sistemi di valori o sistemi politico-economici.

Il termine "ism" esiste anche come sostantivo a sé stante in inglese ed indica - spesso con disapprovazione - un sistema di convinzioni o comportamenti. Provate a guardare la definizione dell'Oxford Learner's Dictionary (© 2020 Oxford University Press) al seguente link: ism.

Notate anche la pronuncia /ˈɪzəm/ in cui la vocale neutra schwa (vedi il post ad essa dedicato) serve per unire le due consonanti. Ascoltate l'audio dal dizionario ed esercitatevi fino a che non suonerà naturale.

Fanno parte di questa categoria tutta una serie di vocaboli che ci servono quando parliamo di filosofie, ideali, religioni, sistemi politici o economici. Una cosa particolare è che la pronuncia della finale -ism rimane uguale in tutti i composti, al punto tale che i vocaboli hanno tutti un suono simile e vengono pertanto accorpati in una categoria unica.

Ma vediamo alcuni esempi di questi vocaboli, suddivisi per categorie:

attitude, behaviour: altruism, egoism, hedonism, consumerism, individualism, ageism, alcoholism, racism, etc.

philosophy, religion:  hedonism, fatalism, asceticism, feminism, humanism, idealism, empiricism, materialism, pragmatism, rationalism, agnosticism, anarchism, atheism, etc.

political/economic systems or ideologies: communism, socialism, capitalism, despotism, isolationism, liberalism, nationalism, totalitarianism, etc.

Naturalmente alcuni di questi vocaboli possono appartenere a più categorie, in quanto non sempre la distinzione fra "filosofia" e "modo di porsi" (attitude) o comportamento (behaviour) è "clear-cut" ovvero netta. Il fatto di dividerli in categorie serve più che altro a mettere in atto dei processi logici che facilitano l'apprendimento. Se lo desiderate, potete creare delle vostre liste riorganizzandoli secondo criteri che vi aiutano di più a ricordare, oppure usando altre forme di organizzazione logica, per esempio creando coppie di opposti:

altruism           VS    egoism

communism     VS     capitalism

materialism      VS    idealism

e così via... Ricordate che per imparare dei vocaboli non basta leggerli o ripeterli, dovete farne qualcosa - preferibilmente un'attività che vi impegni a livello logico - in modo da attivare i meccanismi che vi permetteranno di ricordarli e di usarli in modo corretto.

Torniamo al suffisso -ism: come ci insegna il Cambridge Dictionary (© Cambridge University Press 2020), esso serve a formare vocaboli che si riferiscono a convinzioni, discipline di studio o modi di comportarsi di natura sociale, politica o religiosa. Ecco allora che se parliamo di religioni avremo per esempio Buddhism, Catholicism, Hinduism, Judaism (con alcune eccezioni, es. Christianity e Islam).

Ho di recente affrontato questo argomento con una mia classe, e per aiutarli a memorizzare un piccolo set di vocaboli terminanti in -ism ho preparato loro dei semplici quiz in cui si tratta di abbinare un vocabolo alla sua definizione. Può sembrare un esercizio semplice, ma, di nuovo, l'idea è quella di mettere in moto dei processi di apprendimento che ci permettano di "fare nostri questi vocaboli". In realtà, ognuno di voi potrebbe costruirsi un suo quiz personale, o usare le funzionalità offerte (di solito agli utenti registrati) da alcuni dizionari online.

Se volete cimentarvi anche voi con il quiz, eccovi il link al modulo Google. 

NB: viene richiesta una email per poter compilare il modulo, ma gli indirizzi mail non verranno raccolti, a tutela della vostra privacy.

-ism vocabulary quiz - www.english-how.it

Vi sembra difficile? Mai spaventarsi... Per imparare una lingua straniera bisogna avere una buona dose di ottimismo e non cedere mai al pessimismo... Ovvero:

To learn a foreign language you need a fair amount of optimism and you should never fall prey to pessimism!

Keep up the good work! To the next post!

And remember... Altruism can make a difference!


16 settembre 2020

Che ne dici se...? L'arte di fare proposte in inglese!

Delle varie "lezioni classiche" che si ripetono di anno in anno, questa è una di quelle che mi piacciono di più! Di solito esordisco con un "ragazzi, oggi vi insegno come chiedere a qualcuno di uscire con voi!".

Spesso lo studio delle regole di grammatica sembra troppo teorico agli studenti: non riescono a visualizzare un qualche effetto pratico per le loro fatiche.

Ma con le suggestions è diverso: qui si impara a fare qualcosa - ovvero a proporre a qualcuno di fare qualcosa insieme.

Bando alle chiacchiere, passiamo al sodo!

In inglese esistono varie strutture per fare questo. Facciamoci dunque aiutare da alcuni dei migliori siti per l'apprendimento dell'inglese per introdurre l'argomento.

Ascoltate il dialogo che troverete al seguente link del British Council Learn English Teens 

Making Plans (© British Council - UK)  

Noterete che ci sono alcune frasi che hanno poco senso se tradotte letteralmente, ad esempio:

How about going to the cinema?

When shall we go? 

Si tratta appunto di frasi usate per formulare delle proposte. Per noi ha poco senso tradurle in italiano, perché noi usiamo strutture diverse, come per esempio "Che ne dici di...?" - "Ti va di...?" o cose simili. Ovvio che se tentassimo di tradurre letteralmente dall'italiano all'inglese otterremmo delle frasi poco sensate in inglese, e soprattutto, non riusciremmo nel nostro intento, ovvero convincere qualcuno a fare qualcosa insieme con noi! Il British Council propone anche degli esercizi su questo dialogo: How about doing some of them?

Se volete un elenco più completo di espressioni per formulare proposte e suggerimenti andate al seguente link, sempre del British Council Learn English Teens:

Suggestions (© British Council - UK)

Come potete notare c'è anche un elenco di frasi utili per rispondere (sia positivamente che negativamente) e un piccolo esercizio per fissare meglio la struttura. Ah, dimenticavo... Se dovete dire di no, è buona norma di cortesia dare una motivazione... plausibile! Le regole della cortesia e della sensibilità per gli altri non si sospendono solo perché parliamo in un'altra lingua!

Se preferite una dispensa più "classica" potete dare usare quella che ho preparato io, che contiene fra l'altro espressioni utili da usare anche in classe (o a casa) per esercitarsi a costruire dialoghi di questo tipo.

Suggestions - www.english-how.it



freepik.com

Infine, se vi interessa applicare queste strutture a un ambito più formale, come per esempio un contesto lavorativo, vi consiglio il video dal canale Youtube della BBC Learning English (©2020 BBC).


Benissimo, non mi resta che augurarvi buon lavoro... e ovviamente, darvi un suggerimento: If you've liked this post, why don't you tell your friends about www.english-how.it? 

Keep up the good work! See you soon!

9 marzo 2020

Ipotesi, supposizioni, deduzioni... elementare Watson!

Elementary, dear Watson!

Frase celebre, che richiama subito alla mente il famoso detective uscito dalla penna di Arthur Conan Doyle e "rinverdito" nella recente (e avvincente) serie TV interpretata da un intrigante Benedict Cumberbatch e da un egregio Martin Freeman. In realtà, se leggete la pagina del Macmillan Dictionary Online relativa alla celebre  (© Macmillan Education Limited 2009–2020) scoprirete che la frase non compare mai nei libri di Doyle!

A ogni modo, noi oggi vogliamo parlare di un argomento che riguarda i verbi modali usati in inglese per esprimere ipotesi, supposizioni o deduzioni. Ovvero dei Modals of Deduction, così come sono nominati negli indici dei libri di grammatica.

Si tratta di verbi modali usati per esprimere ipotesi o deduzioni a un diverso grado di certezza: andiamo da una quasi certezza (negativa o positiva) a situazioni intermedie (fifty/fifty).

Come introduzione all'argomento, guardate il seguente video del British Council Learn English (© British Council)




Soffermiamoci per un attimo sull'immagine finale:


Come si diceva prima, ogni volta che formulo un'ipotesi o una deduzione posso trovarmi sostanzialmente in 3 diverse situazioni:

1) MUST: sono certo che qualcosa sia vero, accadrà o sia accaduto (ritengo la probabilità aggirarsi intorno al 100%) 
2) MAY / MIGHT / COULD: sono incerto sul fatto che qualcosa sia vero, accadrà o sia accaduto (dal 30 al 60% circa di probabilità)
3) CAN'T: sono certo che qualcosa non sia vero, non accadrà o non sia accaduto (100% probabilità) 

Altri modali usati per esprimere questo tipo di ipotesi sono SHOULD / OUGHT TO.

Tutto chiaro? Forse no, ma non vi preoccupate. Ho preparato per voi una scheda riassuntiva, con una tabella molto semplice e delle spiegazioni più dettagliate per chi volesse approfondire:


Altra risorsa online che può esservi molto utile è il seguente video della serie "English in a Minute" dal sito BBC Learning English:


Dopo aver guardato il video, scorrete in fondo alla pagina e troverete un piccolo quiz con cui verificare quanto appena studiato.

Se preferite un approccio più tradizionale, con spiegazioni, tabelle, esempi ed esercitazioni, allora vi rimando alle seguenti risorse online:





In particolare agli ultimi due link trovate delle tabelle molto chiare su come costruire le voci verbali che utilizzano questi modali.

Ora per concludere, ecco alcune domande rivoltemi dai miei studenti stamattina durante la lezione in "classe virtuale" ai tempi del corona virus...

1) Il verbo modale cambia, a seconda che l'ipotesi o la deduzione siano riferite al presente o al passato?
No, il verbo modale rimane al presente. Ciò che cambia è il verbo principale, secondo il seguente schema:

IPOTESI RIFERITA AL PRESENTE: 
must/can't/may + forma base del verbo principale

IPOTESI RIFERITA AL PASSATO: 
must/can't/may + have + past participle del verbo principale

2) Dunque uso "must" o "can't" quando mi sento sicuro della mia ipotesi e "may/might/could" quando invece sono incerto?
Esatto. L'uso di must e can't segnala che ho dei buoni motivi per ritenermi sicuro delle mie deduzioni (insomma, ho delle "prove" che mi permettono di "inchiodare" la mia ipotesi, proprio come Sherlock Holmes inchiodava il colpevole!), mentre l'uso degli altri verbi (may/might/could) segnala che mi sento incerto, e che sto formulando delle ipotesi un po' "a tentoni"! (insomma, più stile Watson...).

Benissimo, dopo questa "corposa" (ma completa!) lezione dedicata ai "modals of deduction", direi che siete pronti a cimentarvi come perfetti detective britannici!

Elementary, dear Watson!    

24 febbraio 2020

Tempi verbali inglesi... semplifichiamoci la vita con una "vista a volo d'uccello"!

Come avete visto dal precedente post (Districarsi fra i passati? Mission possible!) stiamo affrontando i tempi passati inglesi. Prima di proseguire il discorso, però, vi voglio proporre una visione d'insieme dell'intero sistema dei tempi verbali inglesi.

In realtà si tratta di un sistema più semplice di quello italiano, se non altro per il numero inferiore di tempi verbali (guardate le tabelle dei verbi di una grammatica italiana e mi darete ragione!).

Una preziosa risorsa che ho individuato nel corso degli anni per semplificare la vita ai miei studenti e far loro capire la logica del sistema dei tempi verbali inglesi è il diagramma del sito ego4u.com, che potete trovare al seguente link:

Diagram of English Tenses (© ego4u.com) 

Come potete vedere, tutto il sistema risponde in realtà a una logica molto semplice:

esistono 4 tipologie di tempi verbali su ogni asse temporale (passato, presente, futuro). Ogni voce verbale fornisce delle precise indicazioni:

- tempo verbale (tense), che indica quando si è svolta l'azione: passato, presente, futuro;

- aspetto verbale (aspect), che fornisce la prospettiva di chi parla sull'azione descritta. Lo stesso evento può essere descritto in modi diversi, a seconda di quello che vogliamo sottolineare:
  - riguarda un momento limitato o un periodo prolungato?
  - è temporaneo o permanente/abituale?
  - è in corso di svolgimento o già concluso?
In inglese avremo dunque i seguenti aspetti verbali: simple, continuous (o progressive), perfect and simple, perfect and continuous (o progressive);
In realtà il discorso sugli aspetti verbali è abbastanza complesso, per cui vi dedicherò un intero post più avanti. Ma per il momento è già importante prendere consapevolezza di questo importante elemento. 

Per chiarirvi meglio le idee su questo punto potete far riferimento a una lezione dal sito BBC Learning English 

BBC Masterclass - Aspect (© Copyright 2020 BBC)
l'attività si compone di un video, una spiegazione e un quiz finale (trovate tutto al link che vi porta alla pagina della BBC)


forma verbale (voice): a seconda che il soggetto compia o subisca l'azione sarà attiva o passiva. Ci sono 4 tempi verbali che non possono essere usati al passivo: present perfect continuous, past perfect continuous, future continuous and future perfect continuous. Fatta eccezione per questi quattro, tutti gli altri tempi verbali - ovviamente se riferiti a un verbo transitivo - possono avere la forma passiva.

Dall'incrocio dei primi due elementi otteniamo 12 tempi verbali (li vedete nel diagramma), ma in realtà la logica che li governa risponde a 4 criteri fondamentali che si ripetono sui 3 assi temporali, cosa che il diagramma fa capire in modo molto immediato grazie all'uso delle frecce e dei simboli. 

Vediamo dunque insieme quali sono questi 4 criteri:

- voci verbali "simple" (past simple, present simple, future simple che corrisponde a will+forma base): usato per dare la sequenza principale di eventi, per eventi che si verificano regolarmente, sono veri in generale o per lunghi periodi e per eventi che costituiscono il punto di riferimento del discorso;

- voci verbali "continuous" (dette anche progressive) (past continuous, present continuous, future continuous): eventi in corso di svolgimento nel momento preso a riferimento (dei quali non mi interessa l'eventuale completamento); eventi temporanei o di durata limitata;

- voci verbali "perfect simple" (past perfect simple, present perfect simple, future perfect simple): eventi che si sono svolti in un momento precedente a quello che fa da punto di riferimento ma hanno un impatto su di esso grazie al loro risultato; situazioni iniziate in un momento precedente a quello preso a riferimento ed ancora in corso;

- voci verbali "perfect continuous" (dette anche perfect progressive) (past perfect continuous, present perfect continuous, future perfect continuous): gli eventi sono iniziati in un momento precedente a quello preso a riferimento e sono appena terminati (ma hanno lasciato delle tracce evidenti) o sono ancora in corso; uso questa forma per mettere in risalto la durata o la continuità dell'azione.

Facile vero? Con un semplice colpo d'occhio potete avere idea di come interagiscono fra loro i diversi tempi verbali inglesi, e applicando dei semplici ragionamenti logici darvi ragione del funzionamento di ben 12 tempi verbali!

Cosa aspettate a fare pratica per mettere alla prova le vostre nuove intuizioni? Ecco a voi qualche link per gli esercizi dal sito https://www.test-english.com:

Review of verb tenses A2 (© test-english.com) 

Review of verb tenses B1 (© test-english.com) 

Review of verb tenses B1-B2 (© test-english.com) 


Per ogni link troverete due schede: 

- Explanation: qui trovate tabelle esplicative ed esempi per ripassare le regole;
- Exercises: qui trovate 3 o 4 esercizi sull'argomento, tutti corretti online. 

La cosa molto bella di questo sito è che quando cliccate sul tasto "check answers" è che vi vengono fornite non solo le soluzioni di ogni frase ma anche la spiegazione del perchè quella sia la risposta corretta. Ultimamente ho usato questo sito per il programma di ripasso con alcune mie classi, e l'ho trovato davvero valido e corretto!

Non vi resta che mettervi al lavoro: tenete pronto il diagramma di ego4u.com e svolgete gli esercizi online... e finalmente il sistema dei tempi verbali inglesi non vi sembrerà più una macchina per torturare gli studenti! 

Naturalmente per approfondimenti su tempi specifici potete fare riferimento ai mie altri post sui tempi verbali, che trovate nella pagina di riepilogo degli argomenti grammaticali: Strutturare (Grammatica)

Infine, un idiom inglese per spiegare l'immagine di oggi: in inglese usiamo l'espressione inglese "bird's eye view" (letteralmente vista con occhio di uccello) per indicare, appunto, una visione dall'alto - e dunque d'insieme, proprio come quella che vi ho proposto oggi!
Al prossimo post... obiettivo: volare liberi e leggeri da un tempo verbale all'altro! Keep up the good work... to the next post!

6 febbraio 2020

Districarsi fra i passati? Mission possible!

Ecco finalmente un post che volevo fare da molto tempo! Eh, sì, perché questo argomento è davvero una "bestia nera" degli studenti!  Complice l'italiano che non aiuta per nulla, la percentuale di errori che i poveri studenti accumulano quando si devono districare fra past simple, present perfect simple e present perfect continuous, anche dopo anni di studio della grammatica, è davvero notevole!

Schemi, spiegazioni, esempi... La rete ne è piena, tanto che a volte è difficile decidere quali usare, e si finisce annegare nelle acque perigliose dei tempi verbali inglesi! 

Niente paura: vi viene in soccorso english-how.it! Nel post di oggi vi fornirò
tutti i mezzi per centrare in pieno l'obiettivo e usare correttamente i tre tempi verbali di cui abbiamo parlato oggi!

 (© clipart-library.com)


Prima di tutto cliccate sul seguente link e trovate

un semplice schema per costruire in maniera corretta il present perfect simple e il present perfect continuous senza confonderli:

how to form the present perfect simple and present perfect continuous (© english-how.it)

è uno schema che si basa su una semplice strategia pratica... contare fino a 3! 

Ho poi creato anche una mappa concettuale che vi aiuterà a districarvi in questo argomento tramite una serie di semplici criteri: scegliete di volta in volta quello che si applica alla situazione di cui dovete parlare e avrete come risultato il tempo verbale che vi serve, senza possibilità di errore!

mind map: past simple, present perfect simple or present perfect continuous? (© english-how.it)

Infine, com'è nella tradizione di english-how.it, eccovi alcuni links a siti dove trovare ulteriori spiegazioni/esempi e soprattutto esercizi per mettere in pratica questi ragionamenti.


Per capire meglio l'argomento vi propongo prima di tutto questo simpatico video del British Council Learn English (© British Council) - con Johnny Grammar che vi illustra come usare questi tempi verbali! 

Un altro video è quello proposto dal British Council Learn English Teens (© British Council),  corredato da spiegazioni ed esercizi:

Present perfect simple or continuous - British Council Learn English Teens 

Avete solo pochi minuti a disposizione? Allora gli episodi di "6 Minute Grammar" sono quelli che fanno per voi:

6 Minute Grammar: past simple or present perfect? (© BBC Learning English ) 

6 Minute Grammar: present perfect continuous (© BBC Learning English ) 

Volete testare la vostra grammatica in un modo originale? Allora sempre nel sito BBC Learning English potete trovare quello che fa per voi...  "The Grammar Gameshow":

The Grammar Gameshow - Episode 4 "The present perfect simple and continuous" (© BBC Learning English) 

The Grammar Gameshow - Episode 29: "Present perfect and past simple" (© BBC Learning English) 

Se invece cercate modalità più tradizionali per esercitarvi, potete fare riferimento alle seguenti lezioni del sito ego4u per trovare tabelle di confronto ed esercizi sull'argomento:
 
present perfect simple or continuous - ego4u (© ego4u.com) 

simple past or present perfect simple (© ego4u.com) 


Al prossimo post! Keep up the good work!


11 gennaio 2020

Parliamo in inglese... ma con i giusti collegamenti!

Il post di oggi è dedicato ad un argomento che non trova molto spazio nei libri di grammatica, perchè riguarda l'espressione orale, ovvero l'uso di connettivi per "legare" insieme le frasi, ma anche l'uso di quelle piccole - ma tutt'altro che insignificanti - parole che aiutano il fluire della conversazione.

In realtà nei libri di testo - i cosiddetti "corsi" di inglese - questi importanti elementi del parlato vengono insegnati nelle sezioni dedicate ai dialoghi, ma poi non necessariamente si trovano raccolti tutti in un'unica sezione che permetta di avere uno sguardo globale sull'argomento.
Chi ha la fortuna di vivere per periodi prolungati in un paese di lingua inglese, o di interagire regolarmente con dei madrelingua, di solito apprende questi elementi del parlato in maniera quasi automatica, senza rendersene conto.

Ma, come già argomentato in precedenza, ci sono vari modi per migliorare la propria padronanza dell'inglese: anche uno studio più tradizionale può portare ad ottimi risultati, purchè sia accompagnato da molta pratica.

Oggi vi propongo allora una lezione dal sito BBC Learning English dedicata a questo argomento e una presentazione di mia realizzazione che raccoglie i principali connettivi (linkers) e "marcatori di discorso" (discourse markers) usati nel parlato.

Per questa presentazione sono partita da due autorevoli fonti (Practical English Usage, Michael Swan, OUP e Cambridge Dictionary Online © Cambridge University Press 2020) e ho rielaborato i contenuti in una veste grafica più immediata: l'idea è che l'organizzazione spaziale, l'uso dei colori e di effetti grafici può aiutare la memoria e rendere più efficace l'apprendimento.

Al seguente link troverete un video, una lezione e una esercitazione su alcuni discourse markers usati nel parlato:
 
BBC Learning English Masterclass: Discourse Markers (Copyright © 2020 BBC)

La mia presentazione, con i principali linkers e discourse markers è disponibile al seguente link:

Keeping words together: linkers and discourse markers in the spoken language (Copyright © www.english-how.it)  

Ora che vi siete resi conto dell'importanza di queste "paroline", tutt'altro che secondarie, nell'inglese parlato, non dovete fare altro che prestare attenzione ai dialoghi che ascoltate (anche nei film o serie TV) e sforzarvi di introdurli gradatamente nel vostro discorso. Concentratevi su poche parole alla volta e fate uno sforzo consapevole di usarle... Vi renderete conto che dopo un po' inizierete a usarle in modo naturale! A quel punto, potrete introdurne altri di nuovi e nel giro di breve tempo la vostra conversazione risulterà molto più fluida e naturale!

And remember... 

keep words together and...

 
 freepik.com

keep up the good work! To the next post!